Nova Lectio

Questa regione si trova a sud della città di Port Harcourt, costruita dagli inglesi come centro di esportazione del carbone all’inizio del secolo scorso. Oggi conta oltre un milione e duecento mila abitanti, ha un centro cittadino ed è circondata da molte bidonville dove il degrado è assoluto. Come mai?

Il bello di raccontare le storie è proprio questa possibilità di mescolare informazioni documentate con altre che poggiano su racconti antichi, chissà quante volte modificati nel corso dei secoli.
Detto questo, possiamo cominciare.

Si trova molto a Nord dell’Australia, a 3300 km da Brisbane, avendo a Sud Ovest la Papua Nuova Guinea. In quanto a isole “sfortunate” è in buona compagnia: a Nord si trovano le isole Marshall, con l‘atollo di Bikini, tristemente famoso per gli esperimenti nucleari e a Sud Ovest le isole Salomone, che hanno già visto scomparire cinque atolli per l’erosione delle coste e l’innalzamento del livello del mare.
L’isola di cui stiamo per occuparci si chiama Nauru ed ha una storia davvero allucinante!

Noi che della questione ci siamo occupati negli ultimi mesi, osserviamo preoccupati che la lettura e visione delle notizie è un déjà vu, poi ci tranquillizziamo, rendendoci conto che si tratta di quello che abbiamo raccontato coi nostri video.

Vi è mai capitato di mostrare di essere diversi da quello che siete, per fare colpo o non indispettire qualcuno? Magari esponendo idee o comportamenti che poco hanno a che fare con la vostra personalità? É, in fondo, solo una piccola bugia, che, tuttavia, può causare problemi alle persone che vi circondano, le quali non sanno bene chi hanno davvero davanti.
In questo video parliamo di questo: di bugie, truffe, inganni, riferiti alle tragiche conseguenze dell’emergenza climatica e alle reazioni di chi è uno dei maggiori imputati per questa situazione: la produzione. Oggi parliamo di Green-washing!
Come spiega bene il video sugli stati più inquinati, la signora Maria da sola non può fare nulla. Servono decisioni politiche condivise e non solo dai partiti del nostro parlamento, ma dagli stati tutti, perché l’emergenza climatica è ovunque e se si tagliano foreste pluviali in Malesia per piantarci palme da olio, o pezzi enormi di foresta amazzonica per avere la soia con cui fare mangimi, beh le conseguenze sono globali e si risentiranno anche a Prato o in qualsiasi altro comune del mondo.

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Matteo Messina Denaro è un fantasma. Dal 1993 le sue tracce sono diventate sempre più deboli, fino a scomparire del tutto. E non è che non siano state messe in moto indagini e inchieste per capire dove si trovi.

Con la maggior parte dei grandi capi in carcere duro, a guidare gli affari e ad essere considerato dai suoi picciotti il punto di riferimento più importante è Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993 e vera e propria primula rossa della mafia. Di questo vogliamo parlare: gli affari e “U siccu”. Occorre distinguere, perché ci sono affari e affari. In questo caso ci riferiamo agli affari legali, all’apertura di aziende, al controllo dei consigli di amministrazione di società quotate in borsa, all’acquisto di pacchetti di azioni, alla gestione di appalti importanti e così via. Come è facile immaginare, queste attività servono non solo a fare soldi puliti, ma anche a riciclare quelli derivati dagli altri affari, quelli, diciamo così, meno leciti.
Del resto che Matteo sia tagliato per questo lavoro lo riconosce anche Totò Riina, quando gli affibbia il nomignolo “l’affarista”. La strategia passa dallo stragismo al coinvolgimento del tessuto produttivo, fatto di imprenditori e commercianti, che non subiscono più la mafia … sono loro la mafia. Cresce una società con regole diverse, molto diverse da quelle classiche, regole fatte di solidarietà, sostegno, vicinanza. La mafia si fa impresa e “U siccu” costruisce un impero economico, che ha il suo “ombelico” nella provincia di Trapani. Antonino Giuffrè, ex capomafia pentito, lo dirà chiaramente: se volete sconfiggere la mafia è da là che dovete partire, là dove regna incontrastato Matteo Messina Denaro.
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