Introduzione

cerro01Questo articolo ci porta in America Latina e precisamente in Perù. Siamo nella seconda città più alta al mondo, a circa 4500 metri sul livello del mare. Si chiama Cerro de Pasco, 70 mila abitanti, e la sua caratteristica principale è di essere letteralmente appoggiata ad una enorme miniera a cielo aperto, dalla quale vengono estratti metalli. É lunga 3 km e profonda 500 metri e la sua estensione rischia letteralmente di mangiarsi la città, facendola sprofondare. Ma non c’è solo questo.
In rete ci sono innumerevoli filmati, interviste, commenti sulla situazione di Cerro de Pasco. Ho cercato quelle dirette, quelle pubblicate dai telegiornali peruviani o da commentatori indipendenti. Il risultato è quanto segue.
Vorrei cominciare con il notiziario di una televisione peruviana che risale al 2019, prima quindi della pandemia, così da avere il polso della situazione in condizioni, passatemi il termine, “normali”. La traduzione è mia ed è piuttosto libera, ma riflette perfettamente il senso del servizio.
A quasi 4500 metri sul livello del mare sopravvive una città che per quattro secoli imprese private e pubbliche hanno estratto minerali senza standard ambientali adeguati. Qui un’enorme miniera a cielo aperto sembra divorare la città e inquinare l’ambiente circostante. I contaminanti prodotti dall’attività mineraria sembrano ergersi come muraglie insuperabili.
A Cerro de Pasco, una città che è stata creata e cresciuta là dove cominciano le Ande, ogni suono e rumore fino all'ultimo dettaglio sembra parlare di estrazione mineraria. Oggi gli effetti di secoli di inquinamento hanno reso la qualità della vita disumana e inaccettabile. Non esiste un sistema idrico di qualità e la popolazione vive letteralmente ai piedi dei residui generati dall'attività mineraria. Per darvi un'idea, la cava è a pochi metri di distanza dalla sala di cura dell'ospedale cittadino.
I dottori – dicono alcuni abitanti - ci dicono che non dovrebbero vivere qui e che ce ne dovremmo andare, ma adesso, dove possiamo andare?cerro02
Secondo l'organizzazione mondiale della sanità, i più vulnerabili alla contaminazione da piombo sono i bambini. Le parti dell’organismo più colpite sono il cervello e il sistema nervoso, potendo generare alterazioni irreversibili come ritardo mentale, disturbi del comportamento o addirittura la morte. Nell'ultimo decennio, vari studi hanno dimostrato che i bambini di Cerro de Pasco mostrano livelli elevati di metalli come piombo e arsenico nel sangue, ben al di sopra dei limiti ammissibili. È il caso del quattordicenne Josuè, che era un ragazzo normale ma gli è stato diagnosticato un ritardo mentale a causa degli alti livelli di metalli presenti nel suo corpo. Due anni fa Josue ha dovuto smettere di andare a scuola.
La maestra gli chiede: “Non hai capito cosa ti ho insegnato?
Josue: “NO!”
Herminia Villanueva è insegnante elementare in questa scuola del quartiere Champa, che segna la zona più colpita dalla contaminazione a Cerro de Pasco. Questa scuola si trova a pochi metri dalla più grande zona inquinata del Perù, generata dall'attività mineraria del secolo scorso.
“Abbiamo bambini – dice Herminia - che, se imparano, imparano al momento. Se domani ripetiamo lo stesso argomento, il bambino non ricorda.”
Ma i problemi neurologici non sono l'unica conseguenza della contaminazione sulla salute dei bambini.
Benjamin ha 7 anni e nel suo corpo c'è un livello eccessivo di un metallo cancerogeno, l’arsenico. Benjamin ha il cancro e ha perso la vista all'occhio sinistro.
Cosa vuoi fare da grande?” chiede l’intervistatrice.
Risponde “Il pompiere”.
Il pompiere perché?
Per aiutare le brave persone”.
La madre ascolta ed è sconvolta. Dice: “Giuro che mi sento abbandonata da tutte le autorità e che lo realizzerò quando Benjamin sarà morto. Che ti amerò, non vorrò più niente, lo seppellirò e piangerò per la sua morte, niente di più, nessuno ci presterà attenzione in questa vita, nessuno ci presterà attenzione.
Nel giugno 2017 decine di abitanti del Cerro del Pasco sono arrivati a Lima e si sono schierati davanti al Ministero della Salute chiedendo urgente attenzione allo stato di salute dell'ambiente in cui i loro figli sono costretti a crescere. Da allora, trascorso più di un anno, quali misure stanno adottando le autorità per far fronte a questo problema ambientale?
Si chiude così il servizio della televisione.
cerro04Adesso ascolteremo invece “Muqui”, che si definisce così sul proprio sito web: Siamo una rete di istituzioni peruviane che, agendo a livello locale, regionale, nazionale e internazionale, difendono e promuovono il riconoscimento, il rispetto e l'esercizio dei diritti delle comunità e delle popolazioni, nonché lo sviluppo sostenibile nelle situazioni in cui si intende realizzare e/o vengono svolte attività minerarie che affrontano le loro implicazioni sociali, ambientali e culturali.
Insomma un’organizzazione che trova a buon diritto spazio in questa trasmissione.
L’articolo cui faccio riferimento è dell’8 marzo 2022, quindi molto recente e pertanto con dati che possiamo tranquillamente accettare come affidabili.
Il riferimento è ad uno studio cominciato nel 2019 e curata da ricercatori italiani con il supporto di università spagnole e portoghesi. Il risultato più evidente era la dimostrazione del costante avvelenamento dei bambini di Cerro de Pasco, dovuto all’esposizione dei loro corpi a metalli pesanti. Inoltre vengono trovate malattie dovute all’ingestione, al contatto, alla respirazione di particelle, libere nell’ambiente in cui vivono. 
Ma le ricerche non finiscono qui, perché due anni dopo, nell’estate del 2021, gli stessi ricercatori tornano a Pasco per una nuova analisi della situazione sulle stesse persone di allora. All’inizio di marzo 2022 sempre a Pasco vengono pubblicamente riferiti gli esiti dell’indagine. Oltre alle malattie di cui si era avuto sentore due anni prima, questi bambini, di età inferiore a 16 anni, hanno subito danni al cervello, attaccando il loro sviluppo cognitivo.
Nel 2016 erano stati esaminati i bambini di due quartieri della città, situati tra le radure e la grande miniera a cielo aperto, quindi due zone tra le più esposte alle attività minerarie. Le università coinvolte sono quelle di Madrid, di Santiago de Compostela in Spagna e di Coimbra in Portogallo. Una indagine del tutto simile viene poi condotta a Carhuamayo, una cittadina a oltre 40 km di distanza con condizioni climatiche e socioeconomiche simili a Pasco, ma non direttamente esposta alle attività minerarie. La organizzazione non governativa italiana Source International, che ha coordinato i lavori ha esposto i risultati. Che riferiscono di quanto maggiore sia l’incidenza di malattie come quelle descritte a Pasco rispetto a Carhuamayo. Per fare un esempio facile facile. Le epistassi continue (cioè la perdita di sangue dal naso) colpiscono il 62% dei bambini di Pasco, solo il 12% di Carhuamayo. Le macchie bianche sulle unghie che denotano esposizione a determinate tossine, come arsenico, tallio o altri metalli pesanti, è 12 volte superiore nei bambini di Pasco rispetto al gruppo di confronto. Ci sono poi casi di gravi disturbi gastrointestinali e comportamentali, legati all’accumulo di elevate quantità di manganese e mercurio.
Ecerro03 adesso veniamo al 2021, per vedere cosa è cambiato da allora.
In effetti un cambiamento c’è stato, ma in peggio. Lo studio ha mostrato che dal 2016 c'è un netto aumento delle concentrazioni di metalli pesanti, indicatore che le fonti di inquinamento sono ancora attive e gli organismi dei minori sono ancora esposti e accumulano inquinanti tossici e cancerogeni. In altre parole, l'esposizione della popolazione a metalli ad alto potenziale tossico è addirittura aumentata dal 2016 in poi.
I proprietari delle miniere fanno il solito giochino dello scaricabarile, dicendo che la colpa è dei loro predecessori, cosa falsa proprio per l’esito delle ricerche condotte tra il 2016 e il 2021. Questo è quanto sostiene il consorzio svizzero Glencore, che ha acquistato le azioni dei precedenti proprietari, la società Volcan. Sarebbe comico se non fosse così drammatico sapere che loro, i precedenti proprietari, davano la colpa dell’avvelenamento addirittura all’epoca precoloniale.
Credo sia interessante quanto segue. Ovviamente i test di questo tipo si aggiornano di nuove scoperte e nuovi metodi di indagine col passare del tempo.
Così, negli studi del 2021 è stato possibile analizzare la concentrazione di metalli pesanti nei capelli dei bambini e di mettere in relazione questo dato con il loro quoziente di intelligenza. Il risultato è sconvolgente. Nei capelli sono state rilevate concentrazioni molto elevate di 17 diversi metalli pesanti, molti tossici e cancerogeni, tra cui arsenico, piombo, tallio, mercurio.
Agendo con il solito confronto con la città di Carhuamayo (che, lo ricordo, si trova 40 km più in là rispetto alla miniera) i risultati sono chiarissimi. A Pasco tutte le concentrazioni sono superiori. Tre volte per l’arsenico, due volte per il cadmio, due e mezzo per l’antimonio e ben sei volte più alte per quel che riguarda il piombo.
Ma se si fa riferimento ai valori massimi accettabili, stabiliti dal laboratorio tedesco "Micro Trace Minerals", specializzato in analisi dei capelli, la situazione diventa intollerabile. Nel caso del piombo i valori sono ben 43 volte superiori a quelli ritenuti massimali per una popolazione sana. Analogamente va per gli altri minerali, anche se con valori inferiorcerro02i, ma comunque sempre molto preoccupanti.
Del resto il biologo Flaviano Bianchini, fondatore e direttore della Source International, spiegando l’obiettivo della ricerca, dice: “Poco si sa degli effetti a lungo termine sulla salute di questi bambini, poiché la maggior parte degli studi sinora effettuati sono stati condotti su intossicazioni acute da un singolo elemento e non su forme croniche dovute a più di una dozzina di sostanze, ognuno di essi con effetti diversi sull'organismo, e che hanno anche effetti interconnessi tra loro. Il piombo ha, tra i suoi primi effetti, il ritardo mentale, i disturbi del Quoziente intellettivo. Questo metallo interferisce con lo sviluppo fisico del cervello. Il cadmio aumenta le difficoltà di apprendimento: i bambini disturbi della memoria. Con il manganese, oltre a interferire con le capacità manuali, provoca un livello di attenzione più basso. L'arsenico provoca iperattività nei bambini e riduce la loro capacità di esprimersi verbalmente. I bambini hanno difficoltà a parlare bene e hanno, come detto, un Quoziente Intellettivo ridotto”.
Questi effetti sono stati trovati nei bambini di Cerro de Pasco? 
In effetti le misurazioni dell’intelligenza eseguite hanno portato a risultati inequivocabili. Mediamente i bambini di Pasco hanno un QI di 12 punti inferiore ai coetanei di Carhuamayo, con valori bassi al punto da impedire loro di finire l’anno scolastico. Bianchini spiega, nella sua relazione, che lo sviluppo del cervello avviene principalmente nell’utero materno e nei primi cinque anni di vita, poi si ferma. Dunque i danni di questi bambini non sono momentanei, ma permanenti per tutta la vita. I valori dei QI rilevati mostrano che quasi la metà dei casi indagati mostrano un QI molto basso anche rispetto agli standard incerro06ternazionali.
Nella presentazione del primo marzo ci sono state molte domande alle quali non si poteva dare risposta: Cosa accadrà ai figli che ancora non sono nati? Come incide nella gravidanza l’avvelenamento da metalli pesanti? Cosa possiamo fare?
Le risposte ci sono: andarsene o quanto meno non bere acqua dal rubinetto, comprare cibi provenienti da altre zone, ma tutte presuppongono un livello economico che la gente di Cerro de Pasco non ha.
Nonostante le numerose richieste fatte negli anni al governo centrale, questo se ne è praticamente fregato. Le iniziative sono state poche e lentissime, lasciando passare anche un anno tra i pochi prelievi fatti e l’analisi degli stessi.
Le Nazioni Unite hanno mandato in Perù un loro osservatore, Marcos Orellana, che ha accusato apertamente il governo peruviano di immobilismo e inefficienza.
La cosa più triste è che il nuovo presidente, Pedro Castillo, in carica dalla fine di luglio scorso, aveva fatto la promessa di rivedere i rapporti tra la società e gli indolenti proprietari della miniera. Proprietari della miniera di Cerro de Pasco che si vantano sul loro sito web di essere considerati uno dei produttori più economici del settore per la qualità dei loro giacimenti di minerali. Forse questi bassi costi sono anche legati al modo in cui questi metalli vengono sfruttati, in cui gli effetti collaterali dannosi vengono scaricati sulla popolazione tutta e sui bambini in particolare.