Esplosione nucleareUna guerra fa sempre troppi morti, con o senza le armi nucleari. Non è questo il punto.
Quando scoppia una granata e fa dei morti, la questione termina là. Nel caso di una esplosione nucleare, purtroppo, è appena l''inizio della tragedia.
Quali sono dunque gli effetti terribili di una bomba A? Ne hanno parlato in tanti, tra questi i sopravvissuti all''eccidio giapponese del 1945. In quali modi l''energia nucleare si manifesta al mondo? Vediamo i principali.
1. La luce: terribile e accecante (nel senso letterale del termine). “Un secondo sole, ma mille volte più luminoso” è la descrizione ricorrente. La cecità può essere indotta ad un osservatore che si trovi anche a 60 km di distanza.
2.Il calore prodotto è in grado di “sterilizzare” aree larghe alcuni chilometri, di qualsiasi forma di vita. Le temperature raggiunte nel momento dell''esplosione raggiungono valori di parecchi milioni di gradi.
3.L''onda d''urto, con l''aria mossa fino a 1500 km/h, è forse la prima causa di morte.
4.Le radiazioni emesse di tipo alfa, beta e gamma sono altamente ionizzanti (specie le ultime). Penetrando nella materia esse modificano la struttura atomica e quindi molecolare e quindi cellulare dei tessuti, con le conseguenze drammatiche che è facile immaginare. Leucemie e cancri (tra l''altro) sono indotti dalla ionizzazione.
5.La presenza di radiazione tuttavia non finisce con l''esplosione, perché nella fissione si formano sostanze radioattive, le quali continuano ad emetterne finché non si riducono a quantità modeste. Molte di queste polveri tuttavia hanno emivite (1) lunghissime (anche di molti anni), il che significa che continueranno ad irradiare per tempi molto, molto lunghi anche dopo l''esplosione.
6.Quando l''ordigno esplode, spinge via l''aria presente, creando una zona di bassa pressione. Una volta passato l''effetto (diciamo dopo alcune ore) l''aria viene richiamata nella zona di partenza, come risucchiata dalla differenza di pressione. Si tratta di aria caldissima che provoca incendi e devastazione in una specie di “effetto di ritorno”.
7.Il fallout radioattivo è il materiale coinvolto nell''esplosione, lanciato in aria fino alla troposfera (ad oltre 10 km di quota), che ricade al suolo sotto forma di cenere e di pulviscolo. Questo materiale può essere trasportato dal vento in zone anche molto lontane da quella dell''impatto.
FalloutNell''immagine una piantina del fallout radioattivo del Cesio 137 (emivita 30 anni) seguito all''incidente della centrale di Cernobyl del 1986. Fa davvero impressione e non si tratta nemmeno di una “vera” bomba A (fonte: J. Smith e N. A. Beresford, 2005). Non molto tempo fa una interrogazione alla Commissione europea (che non ne sapeva nulla) chiedeva se i cittadini finlandesi erano consapevoli che i pesci d''acqua dolce e i funghi della zona contenevano quantità di Cesio 137 molto superiori a quelli previsti dalle norme comunitarie.
Ci sono altri tipi di bombe, come quelle all''idrogeno (bombe H), che sfruttano un''altra reazione nucleare: la fusione di nuclei leggeri. E'' la reazione che avviene normalmente nelle stelle, con una produzione di energia, se possibile, ancora più grande degli ordigni a fissione. Tuttavia, per innescare la reazione sono necessarie altissime temperature, dell''ordine dei milioni di gradi. Questi valori si possono raggiungere usando una piccola bomba A come detonatore per una grande bomba H. La prima produce la temperatura giusta, la seconda fa scoppiare il finimondo.
Sono state costruite anche le “bombe N” ai neutroni, che invece di fare disastri con fuoco e fiamme si limitano ad uccidere le forme di vita animali attraverso flussi potentissimi di neutroni. Si tratta di armi tattiche, pensate per la distruzione dei nemici dentro mezzi corazzati. Il loro sviluppo è stato contrastato da vari presidenti americani, ma incoraggiato da altri (ad es. Ronald Reagan).
Poiché non esiste alcun modo, attualmente, di produrre energia per scopi pacifici e civili attraverso la fusione o altre strane reazioni nucleari, mi sono limitato a descrivere “pregi” e difetti delle sole bombe A.
Il passo successivo è quello di sfruttare la fissione per “imbrigliare” l''energia ed utilizzarla in modo “pacifico”. Occorrerà valutare i vantaggi e i rischi e vedere quale e quanta strada l''uomo ha fatto in questa direzione. Lo faremo la prossima volta.