Introduzione
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Ora, non è detto che se, 250 anni fa, avessimo impostato la società in modo diverso, ad esempio sfruttando altre energie invece di quelle basate sulle fonti fossili, che hanno riempito la nostra aria di gas serra, fatto crescere la temperatura media del pianeta, impestato di ogni tipo di schifezze le nostre montagne, i nostri mari, le nostre pianure … non è detto – dicevo – che cambiando il tipo di società non avremmo avuto lo stesso una pandemia del genere. Del resto nei secoli passati epidemie simili sono già avvenute, anche in periodi che possiamo giudicare migliori di questo dal punto di vista ambientale.
Il potere del pragmatismo
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Innanzitutto va sottolineato come molti cittadini siano oggi frastornati dal diluvio di cattive notizie su ambiente, povertà, disoccupazione, violazione dei diritti umani, dalla constatazione di avere una classe politica incapace di fronteggiare le crisi globali e dal fatto che si cerchi (specie le grandi corporazioni) di risollevarsi usando gli stessi principi e metodi che hanno portato alla crisi attuale, cosa che è completamente al di fuori di ogni logica di buon senso.
In questi anni gli addetti ai lavori hanno speso una quantità enorme di tempo, di energie e di lavoro per analizzare le informazioni disponibili e cercare una via risolutiva. Alla fine però quello che emerge è sempre e solo una fiducia assoluta nella crescita. Bisogna crescere, crescere, crescere e affibbiare ai paesi che – per un motivo qualsiasi non ce la fanno – un periodo di austerità.
Riassunto
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Introduzione
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Per entrare nel discorso, facciamo un piccolissimo riassunto.
L’economia delle fonti fossili è quella che conosciamo, quella che ha causato buona parte del disastro ecologico (sì anche morale, ma qui non ne parliamo) che abbiamo di fronte e che cerchiamo in ogni modo di fronteggiare.
Una soluzione è la green economy, che punta sull’impiego di energie rinnovabili e sul riciclo o sul riuso dei rifiuti prodotti dalle nostre abitudini. Ho detto più volte che la green economy ha ottime intenzioni, ma per realizzarla, occorre predisporre ed usare una tecnologia avanzata. Pensate ad esempio alla produzione di plastica e di bioplastica. La prima è molto più economica.
Gunter Pauli, l’imprenditore e scrittore che ha diffuso il verbo della Blue Economy, sostiene, secondo me giustamente che non è pensabile che l’umanità sia felice del cambiamento de tutto quello che fa bene all’ambiente e alla popolazione costa tanto, mentre quello che danneggia il mondo e i suoi abitanti costa molto meno.
Premessa
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La grande utilità dei gelsi

Un po’ di pazienza e lo scopriremo. Ma, come sempre, è meglio cominciare dall’inizio.
Il gelso cresce rigoglioso in molte zone della Cina. Il bombice del gelso, che chiamiamo “baco da seta”, si nutre delle sue foglie.
Ora torniamo indietro nel tempo, di quasi cinquemila anni, quando sulla Cina regna un imperatore mitico e mitologico, Huang Di, considerato un Dio, un uomo straordinario a cui si devono molte invenzioni e innovazioni, fondatore della civiltà e dell'arte medica cinese.
Tra le innovazioni, una è dovuta alla moglie dell’imperatore, Si Ling Chi, la quale, per puro caso, scopre la seta e ne fa un tessuto.
La curiosità adesso diventa questa. Noi tutti pensiamo che il prodotto per cui il baco da seta è importante sia proprio la seta, ma gli antichi cinesi hanno la vista lunga e ne sanno davvero una più del diavolo.
I vortici: l’acqua e il ghiaccio
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Cominciamo dall’acqua e più precisamente dai torrenti e dai fiumi. A parte le schifezze che ci versiamo noi, essi sono in grado di mantenersi puliti senza l’intervento esterno, usando una tecnica straordinaria, quella dei “vortici”.
I corsi d’acqua applicano, certo senza rendersene conto, una semplice legge della fisica. Nell’acqua che scorre verso valle si formano dei vortici, dei mulinelli. Tra l’interno e l’esterno di questi c’è una differenza di pressione, sufficientemente grande da rompere le membrane dei batteri.