attorno al Pasubio: Xomo e Borcola: il tour
Questo giro ha come punto di riferimento il Pasubio, attorno
al quale giriamo a 360°. Metà si svolge in Trentino e metà
in provincia di Vicenza.
Partiamo da Posina, il paese centrale della Val
Posina, che raggiungiamo con una bella strada di 10 km da Arsiero (chi avesse
bisogno di scaldare le gambe può partire da qui, vedi itinerario n. 4,
aggiungendo complessivamente 20 km di saliscendi). Subito prima di entrare in
paese c'è un parcheggio sulla sinistra.
Le zone che attraversiamo sono praticamente deserte tutto l'anno, mentre si
popolano come Rimini a Ferragosto nelle domeniche (come in questo caso) di sole
della bella stagione; la scelta del giorno diventa importante per alcuni tratti
di strada stretta che con molto traffico (e i soliti idioti che corrono in moto)
diventano pericolosi.
Prendiamo a sinistra al primo bivio in direzione "colle
Xomo" e, fatti neanche 500 m, si comincia subito a fare sul serio.
L'ascesa al colle è bellissima, poiché è immersa in un
bosco fitto che lascia ogni tanto intravvedere le cime delle propaggini più
a Sud-Est del massiccio comprendente il Pasubio. Dall'altra parte compare ogni
tanto la ValPosina (famosa per la sorgente di acqua minerale) totalmente immersa
nel verde. Dal punto di vista della fatica, la pendenza è sempre piuttosto
sostenuta (dopo un inizio a quasi il 10%, ci teniamo tra 7,5 e 8%) ma costante,
senza variazioni improvvise; si può perciò salire con il proprio
passo in modo uniforme.
Quando arriviamo in vetta (1058 msm) c'è un parcheggio tipo ipermercato:
macchine dappertutto, qualche amico in bici, molti escursionisti. La strada
più a sinistra scende verso Valli del Pasubio; guardo con affetto e nostalgia
quella più a destra, la strada degli eroi, uno sterrato fantastico che
porta al rifugio Papa, sul Pasubio, e poi scende al passo di Pian delle Fugazze
(mtb, da fare assolutamente!). La nostra strada è quella centrale, stretta
stretta. Occorre fare molta attenzione perché se si sbaglia curva e sale
una macchina non ci sono santi: la centriamo in pieno! Il paesaggio è
simile alla salita: viaggiamo in mezzo al bosco fino alla fine della discesa,
lunga più di 5 km. Confluisce nella Valli del Pasubio - Rovereto all'altezza
di Ponte Verde (quota 901). Restano solo 3 km per
scollinare, ma sono i più duri (vedi itinerario 2) e comprendono un km
ad oltre il 14% che avrà il potere di farci venire una gran fame.
Arrivati al passo Pian delle Fugazze (1162 msm)
si potrebbe continuare dritti fino a Rovereto, scendendo la Vallarsa lungo il
torrente Leno. Ma la situazione del traffico (anche se da questo punto in poi
sarà pochissimo) ci induce ad una scelta alternativa. Seguiamo le indicazioni
per Camposilvano e affrontiamo una discesa bellissima
lungo una strada che troviamo completamente deserta (pur essendo una splendida
prima domenica di settembre).
Siamo in Trentino. Nel bosco ciclamini un po' ovunque.
Ci vogliono 9 km per arrivare a Speccheri (con
il suo lago verdissimo e la diga). Siamo scesi troppo e occorre risalire per
riprendere la strada principale: 2,5 km con pendenze sopportabili.
La valle che segue è profondissima e il torrente si vede appena laggiù
lontano, lontano.
Ci aspettano oltre 16 km di discesa fino alle porte di Rovereto, ma questa valle
è un imbroglio perché la strada ha numerose risalite, alcune delle
quali (ad esempio tra Anghebeni e Zocchio)
sufficientemente lunghe (1,5 km) da essere fastidiose. Quando ormai siamo in
vista della città trentina sulla sinistra possiamo ammirare l'eremo di
San Colombano (VIII sec), una chiesa addossata
alla parete di roccia della montagna dall'altra parte della valle (potete visitarla
se ne avete voglia).
Poche centinaia di metri dopo arriva il bivio che ci interessa. Le indicazioni
da seguire sono per Serrada e Folgaria, solo più avanti incontreremo
quella per il passo della Borcola.
Facciamo una sosta: ci aspetta una salita con pendenza molto variabile (anche
con tratti in discesa) ma lunga circa 21 km.
Il primo tratto è decisamente impegnativo (si supera anche il 10%). Incontriamo
Noriglio, Costa, Senter
poi la salita si addolcisce. Valgrande è
a 650 msm; la strada si impenna di nuovo fino a Pedrazzi
poi si calma e finalmente arriviamo a Piazza.
Siamo grossomodo a metà ascesa. Qui la nostra via si divide da quella
che procede per l'altopiano di Folgaria; scendiamo un po' (non ci si illuda!)
e poi comincia la salita vera al passo della Borcola.
Sono 9 km con alcuni brevi tratti di meno impegno nel bosco, ma quando si sbuca
in cima si è ben contenti di avere finito. Come accade sul Pasubio, anche
qui i ricordi della Grande Guerra si sprecano. Alcuni appassionati, dotati di
potenti binocoli, scrutano (credo) le montagne in certa di trincee. Siamo a
1250 msm.
Una picchiata di quasi 10 km, ricchi di tornanti stretti (il primo tratto è
molto ripido), ci riporta a Posina dopo un gita
di 74 km e un su e giù che possiamo valutare complessivamente in quasi
2000 m di dislivello ... non c'è male.