Arriviamo a Vittorio Veneto e cerchiamo un parcheggio
nella zona dell'Ospedale (ma qualunque altro posto va bene: il paese è
grande e bene organizzato).
Controlliamo il materiale: casco (!!), alimenti, borracce, k-way, azzeriamo
il contachilometri e montiamo in sella.
Da dovunque si parta seguiamo le indicazioni piuttosto chiare per l'Ospedale.
Ora basta trovare le frecce per Fregona e "bosco del Cansiglio":
è più difficile sbagliarsi che spiegarlo.
La salita, di oltre 17 km, comincia subito. Il primo tratto è piuttosto
"soft": ci alziamo progressivamente ma senza fretta dalla campagna
coltivata lungo le cosiddette "rive di Anzano".
Ogni tanto qualche strappo (uno all'8% dopo 2,5 km) ci ricorda che la nostra
meta è ad un km ... in verticale. Dopo 5 km arriviamo a Fregona.
Ora le pendenze si fanno sentire: sono attorno al 6 - 8% senza possibilità
di riposo. Sfiorato il paese di Osigo usciamo
dai centri abitati (8 km). Possiamo gustare una vista davvero superba della
pianura verso Sud. Poi arriva il bosco del Cansiglio: una meravigliosa concentrazione
di ecosistemi che si alternano in rapida progressione. Cominciamo con una
foresta di latifoglie (fondamentalmente faggi), che si mescola piano piano
ad un bosco di conifere (abeti): se capitate da queste parti in una giornata
di sole autunnale avrete uno spettacolo che sarà difficile dimenticare.
La valle che stiamo seguendo è la Valsàlega.
La strada continua a salire senza fare sconti con pendenze che molto raramente
scendono sotto l'8%, con un picco al 12% poco prima dell'Oratorio
di S. Antonio. Attraversiamo la località Valsàlega, passiamo
di fronte all'osteria Alle Noci (abbandonata) e raggiungiamo la casa forestale
Val di Vacca; qui c'è forse il pezzo più
duro (stiamo salendo da 13 km). Ancora 2 km e, finalmente, dopo la Trattoria
Cansiglio, la pendenza diminuisce un po' (6 - 7%): ancora altri 2 km.
In questo ultimo tratto la strada segue il confine con la provincia di Pordenone
e il Friuli. Solo per gli ultimi 300 m possiamo dire ragionevolmente che la
strada "spiana".
La vista dell'osteria Crosetta e del cartello indicante il passo ci riempie
di orgoglio e soddisfazione. La quota è 1127 msm: una sosta è
quanto mai meritata.
Riprendiamo la strada con entusiasmo, pensando alla discesa che segue: si
tratta di 20 km ... non male! Tuttavia lungo questo percorso incontreremo
ancora sorprese (tra l'altro: in pieno luglio ci è capitato di trovare
10 cm di grandine a coprire, come fosse neve, l'asfalto: decisamente non era
afoso!).
La strada corre tra boschi meravigliosi e quando ne esce ... ancora salita!
Prima un paio di km che ci portano in località Campon
e successivamente un altro km (al 4%).
Siamo in provincia di Belluno: a destra il monte Cavallo, a sinistra, di là
della valle, il Nevegal (sul quale organizzeremo presto un "anello"),
in basso il verdissimo lago di S. Croce. Arrivati a Spert
seguiamo le indicazioni (molto chiare) per Farra d'Alpago.
Gli ultimi 4 km sono una picchiata verso la valle, con pendenze sempre attorno
al 10%: ancora una volta è stata cosa buona aver scelto il verso giusto
di percorrenza! Il lago di S. Croce si ingrandisce
rapidamente. Quando la discesa termina ne seguiamo la sponda orientale. Alla
fine del lago una breve, dolce risalita ci porta in cima alla sella
di Fadalto.
Da qui tutta discesa (o quasi) fino a Vittorio Veneto, distante 15 km.